La vita ai tempi del Coronavirus: riscoprire la cucina e le tradizioni

Stiamo vivendo giorni strani, difficili.
Ci circonda uno scenario paragonabile, forse, solo alla guerra.
Ci svegliamo la mattina consapevoli del fatto che, ogni giorno, probabilmente, sarà uguale all’altro.

Eppure nulla ci impone di annoiarci: anzi!
Sta a noi rendere questo momento produttivo e trasformarlo in un’occasione di crescita e arricchimento.

Possiamo approfittare di questo periodo di calma per fare tutto quello che, a causa dei ritmi di lavoro serrati e del poco tempo a disposizione, lasciamo indietro.

Possiamo dedicarci a noi stessi e ad arricchire il nostro bagaglio culturale, dedicandoci alla lettura e all’approfondimento delle tematiche che a noi sono più care.

Se è vero che è meglio non uscire, è altrettanto vero che la tecnologia ci mette a disposizione strumenti che rendono possibile fare tour virtuali in musei e luoghi di cultura.

Oppure possiamo approfittare per migliorare le nostre competenze lavorative, studiando, sperimentando e approfondendo argomenti che, di solito, per mancanza di tempo, non riusciamo a perfezionare.

E poi possiamo dedicarci alla cucina!

(Ri)Scoprire la cucina ai tempi del Coronavirus

Possiamo approfittare per andare alla scoperta delle ricette tradizionali che hanno fatto grande la nostra tradizione enogastronomica.

È il momento giusto per cominciare dalle basi: la pasta fatta in casa, il pane con il lievito madre, da coccolare ogni mattina.
Pochi esperimenti, dunque, ma tanta semplicità.

E poi, è il momento giusto per indagare sulla storia della nostra cucina, sul perché quello o quell’altro ingrediente, quello o quell’altro dolce.

Si avvicina Pasqua, una festa che porta con sé un significato profondo, ma anche uno spiccato simbolismo che nella cucina trova la sua massima espressione.

Conoscere il significato dei simboli legati alla Pasqua ci permette di mangiare con più consapevolezza.
Dopotutto, mangiare non è solo nutrimento del corpo, ma anche dello spirito.

E allora, approfittiamo per prendere coscienza di ciò che mangiamo.
In questo modo potremo preservare la nostra cultura gastronomica e “gustare” appieno la nostra esistenza.

Dunque la colomba, il coniglio, l’ulivo e, soprattutto, l’uovo.

Ma questa è un’altra storia…